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Marco Piana

Ti premio o ti vizio?


Promettere ai propri figli una ricompensa se mettono in atto determinati comportamenti viene spesso visto di cattivo occhio, quasi come fosse la via più veloce per viziarli.

Se da un lato è riconosciuta l'importanza della motivazione intrinseca, cioè della spinta interna che ci porta ad agire con volontà e dedizione e non solo sotto sollecitazione di un premio, è anche evidente come un programma di gratificazione ben congegnato possa rivelarsi uno strumento utilissimo per responsabilizzare bambini e ragazzi.

Con programma di gratificazione si intende un sistema strutturato e coerente di ricompense finalizzato a promuovere determinati comportamenti, ritenuti positivi, dei nostri figli.

Le ricompense possono agire quindi come un incoraggiamento e una spinta, possono stimolare l'interesse dei ragazzi per quelle attività per cui la motivazione intrinseca è scarsa, ma che vengono comunque ritenute fondamentali per la crescita e l'educazione.

Un programma di gratificazione ben strutturato può inoltre responsabilizzare i ragazzi, abituandoli all'idea che sono loro ad avere il controllo delle proprie azioni e dei propri comportamenti.

Veniamo allora alla questione principale: come si struttura un programma di gratificazione efficace?

  • Proporre le ricompense nei momenti più adeguati. Le ricompense non vanno mai proposte in momenti di stress, e ancor meno subito dopo che vostro figlio si è comportato male, poiché così si rischia di far passare il messaggio che ha fatto bene a mettere in atto il comportamento negativo. E' meglio proporle in un momento di calma, quando si ha il tempo e la tranquillità necessari per discutere e confrontarsi sulla proposta.

  • Non limitarsi a premiare singoli comportamenti sconnessi tra loro, ma cercare di integrarli in un'esperienza più ampia che non sia solo finalizzata al risultato. Se pensate che vostro figlio non dedichi abbastanza tempo a preparare una determinata materia, il premio non dovrebbe essere finalizzato al raggiungimento di un buon voto nella successiva verifica. Dovrebbe essere invece indirizzato ad incoraggiare vostro figlio ad impegnarsi di più nello studio di quelle materie dove è più carente. Il premio non deve quindi servire affinché vostro figlio raggiunga dei “buoni risultati”, ma deve essere uno stimolo a mettere in atto comportamenti che possano aiutarlo a crescere e responsabilizzarsi.

  • Coinvolgere il proprio figlio nella strutturazione del programma di gratificazione. Le ricompense non dovrebbero essere come un “dono calato dall'alto”, e il ruolo di identificare i comportamenti-target (quei comportamenti che si ritengono positivi e da incoraggiare) non dovrebbe essere esclusivo dei genitori. Coinvolgere attivamente il proprio figlio nell'individuazione dei comportamenti-target e nella scelta delle ricompense è un modo per responsabilizzarlo ulteriormente, per accrescere la sua motivazione intrinseca, il suo senso di efficacia e di controllo, e per aiutarlo a riflettere sulle proprie abitudini.

  • Non scegliere premi esosi, e privilegiare premi “non materiali”. Il premio deve rappresentare una spinta e uno stimolo, non una meta! Proponete piccole ricompense, ancor meglio se “non materiali” (ad esempio un'attività che gli piace, la possibilità di stare un'ora in più in giro con gli amici, e così via). Assicuratevi sempre che i premi siano adeguati allo sforzo richiesto, riservando i premi più consistenti a quei comportamenti più impegnativi.

  • Perseguire il programma di gratificazione con coerenza. Una volta che avete concordato con vostro figlio il programma di gratificazione, cercate di modificarlo il meno possibile. Non cedete alle eventuali richieste di “abbassare gli standard” per il raggiungimento della ricompensa, a meno che non lo riteniate assolutamente necessario. Allo stesso modo, rispettate le promesse che avete fatto e date un buon esempio di coerenza.

  • Valutare la possibilità di un contratto scritto. Stipulare un contratto che espliciti i comportamenti-target, le regole e le ricompense può essere un modo divertente per responsabilizzare entrambe le parti (ragazzi e genitori) a rispettare il patto concordato.

In definitiva le ricompense possono rappresentare un ottimo alleato di genitori, insegnanti e ragazzi, ma è importante che siano fondate sulla coerenza, l'attenzione, il buon senso e, soprattutto, il confronto costruttivo e aperto con i vostri figli.

Per riferimenti scientifici e bibliografici:

V. M. Shiller, M. F. Schneider (2012). Ti meriti un premio!, Trento, Edizioni Erickson

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